Due regioni, quattro province per un puzzle naturalistico, dove l’ambiente di montagna domina la storia, la geografia, l’architettura e la tavola. Sono tanti i luoghi italiani che vengono definiti belli da visitare 365 giorni l’anno. Probabilmente l’espressione è stato inventata in questo territorio

Un mondo a parte. I percorsi che vi faranno innamorare

Montagne impressionanti, borghi medievali, campagne bucoliche, tradizioni artigiane e gastronomiche, con un ricco corredo di presenze naturalistiche tra cui il gatto selvatico, rare farfalle, aquile, lupi, volpi, caprioli, gufi, scoiattoli. Insomma tutti gli ingredienti per una pratica favola turistica. Come ogni storia ha bisogno di un racconto che si trasforma in itinerari. Dall’Eremo di San Leonardo per attraversare le Gole dell’Infernaccio c’è un percorso adatto a tutti che inizia a Rubbiano di Montefortino costeggiando il fiume Tenna con le sue “Pisciarelle”, acqua sorgive che fuoriescono dalla montagna. Si arriva all’Eremo di San Leonardo in circa 30 minuti di cammino ma sono tante le deviazioni ben segnalate da scegliere. Un altra facile escursione è quella dalla Diga del Lago di Fiastra per arrivare alle Lame Rosse con il maestoso spettacolo dove il lento sgretolarsi della montagna. Un percorso più impegnativo è quello che porta al Lago di Pilato, partendo da Foce di Montemonaco all’inizio della Piana della Gardosa. Attraversando una iconica vallata, un sentiero sale con ripidi tornanti (“Le Svolte”). Il paesaggio si mostra in tutto il suo splendore con residui di neve che resistono fino a Luglio inoltrato. Proseguendo il sentiero vi condurrà al Lago di Pilato: quando si dice un finale travolgente. I monti Sibillini, devono il loro nome alla Sibilla dell’Appennino, fata o strega, che dimora sul monte omonimo. Sono inveci reali gli 11 km di panorama del percorso che parte e torna dal Rifugio Sibilla a Montemonaco. Il sentiero porta alla vetta del Monte Zampa, balcone naturale sino all’Adriatico. Da qui la cresta del monte conduce alla Grotta della Sibilla. Impegnativo anche il percorso che inizia dove si sfiorano Marche e Umbria al valico di Forca di Presta. Il percorso porta al Monte Vettoretto per raggiungere il Rifugio Tito Zilioli e la Sella delle Ciaule. Si raggiunge la cima del Monte Vettore altrimenti scendendo per il ripido ghiaione, si raggiunge il Lago di Pilato. Per tutti gli itinerari sia facili, sia per escursionisti, si consigliano sempre cappellini, creme protettive e scorta d’acqua. Info per le tantissime escursioni e consulenze sono al sito www.sibilliniweb.it

Alte creste aspre e selvagge si alternano a valli ed a piccoli borghi abitati incastonati nel contesto paesaggistico: Amandola la bellezza divisa in frazioni

Le sue 48 piccole frazioni sparse e il paese sono in costante alleanza con la natura fatta di aria pura, ruscelli e torrenti dalle acque fresche e cristalline che scendono a valle. Amandola offre la escursioni sui numerosi sentieri nei boschi dei Monti Sibillini. Percorsi che possono essere effettuati a piedi, a cavallo, con gli asinelli, in mountain bike o con le ciaspole. Il territorio di Amandola è attraversato da una delle tappe del Grande Anello dei Sibillini, un tragitto che si articola su 120 km e che, in 9 giorni di cammino, abbraccia l’intero comprensorio. Numerose sono anche le chiese e le abbazie disseminate, tra cui l’Abbazia dei Santi Vitale e Ruffino.

Un paese per due parchi: Arquata del Tronto tra Monti Sibillini, Gran Sasso e Monti della Laga

Insieme al limitrofo comune di Accumoli, sono gli unici in Italia ad essere nel punto di unione di 4 Regioni (Marche, Abruzzo, Lazio, Umbria) ed Arquata del Tronto l’unico in Europa ad essere situato all’interno di due Parchi Nazionali. Il suo territorio montuoso è dominato dal Monte Vettore a guardia delle piccole frazioni sparse. Le vette selvagge si alternano a pendii scoscesi e boschi , aree verdi dedite alla pastorizia e ampi balconi panoramici. Gole percorse da torrenti e ruscelli dalle acque cristalline arrivano a confluire nel fiume Tronto che, nascendo sul Monte della Laghetta e affiancando l’antica Via Salaria, percorrono tutta la vallata, sfociando nell’Adriatico presso San Benedetto del Tronto e Porto d’Ascoli. Arquata del Tronto è magnifica anche nel periodo autunnale quando il colore verde ed intenso della stagione estiva lentamente lascia il posto a tinte più accese e calde come il rosso, l’arancione ed il giallo. Fittissimo il calendario di eventi per i visitatori tutto l’anno.

Un Eden piccolo e poco abitato: Acquacanina dall’aria frizzante

E’ il comune meno popolato delle Marche, composto da piccoli abitati posti sulle pendici del Monte Ragnolo. Il territorio montuoso è dominato dal Monte Rotondo, la cima più alta della provincia di Macerata. Circondata da boschi, dove l’aria è un rimedio salutare per corpo e la mente, offre la possibilità di godere di un silenzioso soggiorno tutto l’anno. Il comune è centro turistico per sport invernali con piste di sci da fondo. La candida coltre nevosa ricopre per buona parte dell’inverno le alture circostanti. Durante la stagione estiva offre la possibilità di numerosi sentieri che gli amanti delle escursioni e delle passeggiate a piedi, a cavallo o in mountain bike, andando alla scoperta di una natura incontaminata. Nel vicino Lago di Fiastra c’è la possibilità di praticare la pesca sportiva con numerose specie di pesci d’acqua dolce.

La montagna mette in scena il suo spettacolo: Montefortino e il suo anfiteatro di vette

Comune collinare della provincia di Fermo è assediato da massicci con cime che superano i 2.000 metri, come il Priora, il Pizzo della Regina e il Monte Sibilla. Qui sono ben 46 le piccole frazioni sparse in un teatro naturale con vette di roccia nuda calcarea che si alternano a foreste secolari, e valli coltivate. Profonde gole sono percorse da ruscelli cristallini che confluiscono nei fiumi Ambro e Tenna, dalla cui sorgente viene imbottigliata l’acqua naturale minerale “Tinnea”, famosa per gli effetti diuretici. Il territorio è disseminato di case Torri, con il sottotetto chiamato colombaia, dove venivano allevati i colombi. Montefortino è inoltre meta di pellegrinaggi religiosi al Santuario della Madonna dell’Ambro, denominato anche la “Piccola Lourdes dei Sibillini”.

Un territorio su misura per il turista: Montemonaco, natura, gastronomia e tradizioni

Situato a circa mille metri si caratterizza per il paesaggio agrario montano con profondi canaloni, ripidi pendii di pietra ed estesi boschi. Strette valli vengono percorse da torrenti che confluiscono nel fiume Aso, il principale affluente del Lago di Gerosa, con i loro abbondanti apporti d’acqua derivanti dallo scioglimento delle nevi in quota che perdurano fino alla primavera inoltrata. Spettacolari sono le Gole dell’Infernaccio, scavate dalle acque del fiume Tenna ed arricchite da numerose cascate. Molti i sentieri che si possono percorrere, molti dei quali adatti anche da famiglie con bambini. La pesca ed il birdwatching sono attività che si possono praticare nel Lago di Gerosa. Luogo ideale per gli amanti della mountain bike, offre anche il piccolo museo della Sibilla.

L’altopiano circondato dalla Valnerina: Norcia la bellezza senza tempo

Un territorio tra la valle sinuosa scavata dal fiume Nera e la catena dei Sibillini, che rende concreto il concetto di bellezza. Le rocce si contendono lo spazio con le marcite, terreno fertile, grazie alle acque che scendono dai monti, controllate da chiuse. Si pratica diffusamente la produzione di formaggi e la coltivazione delle famose lenticchie di Castelluccio. Nei secoli ha visto svilupparsi delle “norcinerie”, dove i norcini lavoravano il maiale, una tradizione tramandata di padre in figlio. Per gli amanti del volo libero la Piana di Castelluccio è uno dei luoghi migliori per volare. La vecchia tratta ferroviaria Norcia-Spoleto è stata adibita a percorso percorribile a piedi e in mountain bike, dove si attraversa uno dei tratti dell’Umbria più belli. Non può mancare di essere vista la Piana di Castelluccio dove a fine primavera ha luogo lo spettacolo della Fioritura. Numerose varietà di fiori sbocceranno con le lenticchie, ricoprendo la piana di colori, per offrire uno spettacolo indimenticabile. Iniziano le le corolle gialle della senape selvatica con i primi papaveri rossi. Di fiore in fiore, di colore in colore, ultimo arriva il tocco violetto del fiordaliso.

La Valle Castoriana e i suoi borghi: Preci la collina scrigno d’arte storia e natura

Comune della provincia di Perugia si estende tra montagne, tappeti erbosi dediti all’agricoltura e boschi. Oltre che per i tartufi, che qui crescono spontanei, è famosa per i prosciuttifici. Ricco di borghi medievali che in origine erano protetti da possenti mura, offre raffinati tesori d’arte tra cui l’Abbazia di Sant’Eutizio. Questo gioiello incastonato sui Monti Sibillini fu fondato nel V sec. da monaci benedettini che su queste terre scelsero di vivere da eremiti. Gli amanti della del trekking scopriranno un habitat ideale con numerosi sentieri che si snodano in tutta la valle spingendosi fino alle falde del Monte Patino e del Monte delle Rose.

Un menù dove l’antico parla di sapore: Quando il km zero diventa arte della tavola

Con un territorio cosi ricco di prodotti locali, custode di tradizioni millenarie di coltivazione e trasformazione, il viaggio nei Monti Sibillini, avrà per forza un taglio gastronomico. L’impresa è scegliere tra decine di ristoranti ma anche negozi dedicati per  conoscere prodotti come i tartufi, i legumi storici, miele, i migliori fiori di lavanda in Italia e un atlante di prodotti caseari e di salumi, da lasciare senza fiato. Le tradizioni dei primi, sposano felicemente le quattro province, una poligamia di ricette che tra vincisgrassi, strangozzi, strozzapreti, gnocchi e pasta alla chitarrina, promette felicità. Molto appezzati lo ‘Ngriccio (minestra di patate e legumi vari) e la Fregnaccia (pasta sfoglia condita e arrotolata) e le verdure a metro zero più che a km. Le trote di fiume completano un menù dove buono, fatto bene e saporito, rendono indimenticabili pranzi e cene.