Dal Medioevo ai giorni nostri, la bellezza del sapore e la cultura autentica hanno trovato casa

Il Friuli più che un territorio, è turisticamente parlando una esperienza a 360 gradi. Tra Alpi e Adriatico, tra oriente e occidente, tra lembi di pianura, veri e propri giardini agricoli sino alle vallate, dove la lingua friuliana è identità e cultura, questa regione offre emozioni 365 giorni l’anno. Un territorio ricco anche di presenze storiche, quasi offuscate dalla bellezza della natura e del territorio, una geografia di colori, sapori ed atmosfere, che realizzano un mosaico, amato dai turisti più esigenti, anche per la qualità dell’offerta ricettiva e gastronomica. Una occasione per conoscere il Friuli, anche fuori dai mesi tradizionalmente vocati per le vacanze, sono la conoscenza dei castelli, affacciati sul golfo o posti su verdi colline, immersi in grandi parchi o al centro di città di cui erano la dimora più prestigiosa. Il Consorzio per la Salvaguardia dei Castelli Storici del Friuli Venezia Giulia, in primavera e in autunno, organizza l’iniziativa Castelli Aperti, con l’intento di facilitare l’accesso alle testimonianze storiche rappresentate dai siti castellani e dalle altre opere fortificate della Regione. Dietro i loro portoni i loro segreti: magnifici giardini, saloni ricchi di arte, storia e memorie d’altri tempi. Sulle antiche scale di affascinanti castelli medioevali, si viene accolti personalmente dai proprietari, ciceroni d’eccezione, oppure da professionali guide turistiche. Per le informazioni, gli orari di visita durante l’anno e per le iniziative consultare il sito www.consorziocastelli.it

Castello di Spessa, la residenza del Canova

Nelle terre del Vino Collio 

L’itinerario è fatto di alcune proposte ma sono tante le possibilità di visita che si possono costruire, grazie alla consulenza del Consorzio dei Castelli del Friuli. Si parte nel mezzo dei vigneti di Capriva Del Friuli, alle porte di Gorizia, quando il Friuli sa sempre più di Slovenia. Qui sorge il Castello di Spessa, risalente al XII secolo, luogo di villeggiatura di personaggi illustri come Giacomo Casanova e Lorenzo Da Ponte. Una dimora affascinante e ancora perfettamente conservata, circondato da giardini e parchi pittoreschi. Al suo interno, le camere sfoggiano arredi veneziani risalenti al XVIII secolo ed è possibile fare colazione nell’antica cucina del Conte Ludwig. Evocative di un tempo passato, la Sala della Caccia e la Sala del Biliardo, la cappella neogotica e le prestigiose cantine dove è conservato quello che Casanova, ospite del Conte Torriani, definiva “un vino di qualità eccellente”. La visita poi prosegue nei giardini, che custodiscono gli aneddoti del castello che raccontano amori, vicissitudini e avventure del più celebre libertino della storia letteraria italiana. La costruzione del maniero risale a qualche secolo fa, ma nell’Ottocento, venne completamente rifatto in stile eclettico secondo il progetto dell’architetto triestino Berlam. Nelle vicinanze di questo meraviglioso castello, nella località di Russiz Superiore, domina un’altra residenza fiabesca, il cui aspetto ricorda il castello di Miramare:“Villa Russiz”. Sul colle Russiz Inferiore si può ammirare l’impianto di vigneti che rendono conosciuta questa località per la produzione di vini d’alta qualità.  

Il preferito di D’Annunzio il Palazzo Steffaneo-Roncato

Puntando verso Udine, ci troviamo nella bassa pianura friuliana, il cosidetto “distretto della sedia” e si arriva a San Vito al Torre. Qui ci fermiamo per la visita a Palazzo Steffaneo – Roncato, meta prediletta di Gabriele D’Annunzio. È considerato una delle più belle ville del territorio per il pregio delle sue caratteristiche architettoniche. La sua vita turbolenta inizia nel 1640: di proprietà della famiglia Steffaneo, assistette alla rovina della dinastia aristocratica quando gli ultimi figli maschi dilapidarono il patrimonio. Durante la Prima Guerra mondiale fu trasformato in un ospedale militare e alloggio per l’armata comandata da Re Emanuele Filiberto di Savoia. Mentre, nella Seconda, il palazzo venne utilizzato come accampamento e in parte devastato, tanto che molte delle opere furono deturpate o rubate. Oggi la dimora ha ritrovato la sua antica regalità, grazie anche ad un ottimo lavoro di restauro e conservazione: si possono infatti ammirare affreschi, dipinti e stucchi, alcuni attribuiti a Francesco Chiarottini della scuola del Tiepolo. Al suo interno, si trova anche un carboncino autografato da Gabriele D’Annunzio.

I misteri dell’acqua: Castello di Flambruzzo

Considerato uno dei più antichi e affascinanti “castelli ad acqua” del territorio friulano, questo maniero è circondato da un elegante giardino all’inglese e si estende per più di tre ettari di terreno. Fondato nel 1200 oggi si presenta con le sembianze di un’elegante villa signorile settecentesca, con influssi medievali rintracciabili nelle antiche torri e nel fossato che lo accerchia.  La curiosità che attira ogni anno molti visitatori è la presenza di un reperto storico senza eguali: il prestigioso tavolo di onice custodito nella biblioteca, sul quale il Generale Pietro Badoglio firmò l’armistizio dell’8 settembre 1943 dinnanzi alla presenza di due generali americani. Affascinante constatare come su quel piccolo tavolo, di un castello friulano, chiamato da allora “la scrivania di Badoglio”, sia stata presa una decisione che cambiò per sempre le sorti del nostro Paese. La vivace corrente che anima il flusso delle acque del fiume Stella – Anaxum per i latini -, narra la storia di un’antica fortezza medievale cinta da un fossato a difesa dei feudatari, il cui accesso era protetto da un ponte levatoio. Eretta probabilmente sui resti di un antico castelliere romano, custodisce ancor’oggi, nel sottosuolo e nelle profondità delle acque che la lambiscono, misteri a cui non è stata data spiegazione. Due navi romane ritrovate nel letto del fiume rivelano antichi scambi con le genti del territorio e le testimonianze che la storia ci ha lasciato parlano inoltre dell’Anaxum come fondamentale collegamento nei percorsi calcati successivamente dai Cavalieri del Tempio di Gerusalemme sulla strada per la Terra Santa.

La capitale Longobarda: Le atmosfere antiche di Castello Canussio

A Cividale del Friuli, l’antica capitale longobarda e punto d’inizio dell’itinerario UNESCO dedicato alle testimonianze di questo misterioso popolo, troviamo questo maniero, collocato lungo la linea segnata dalla cinta muraria urbana di epoca romana. Oggi restituito al suo antico splendore, rappresenta un sito di interesse storico, culturale e archeologico tra i più importanti della regione. Le antiche mura romane della città, visibili e visitabili dall’interno del Castello, gli conferiscono un’atmosfera unica nel suo genere.

La bellezza si fa storia: Il Castello di Cordovado 

Sorto su un “castelliere” preistorico e ad un successivo insediamento romano, fu eretto intorno all’XI secolo per difendere il territorio dalle scorrerie degli Ungari. La favorevole posizione geografica della fortificazione, posta in prossimità di un guado del fiume Tagliamento, le fece assumere nel tempo notevole importanza, tanto da diventare residenza estiva sussidiaria dei vescovi di Concordia. Della struttura originaria del castello rimangono le due torri scudate e parte delle mura molto ben conservate. All’interno di quest’ultime si trovano la chiesetta del XII secolo, il palazzo Agricola del XV secolo, l’imponente villa, il parco romantico degli inizi del XIX, e le casette medievali. Grazie al pregevole castello, la località di Cordovado ha ottenuto il riconoscimento di uno dei “Borghi più belli d’Italia.

Il medioevo romantico: Il Castello di Villalta 

Il più importante maniero medievale del Friuli, domina la pianura e rappresenta una tappa obbligatoria per chi vuole compiere un’escursione nella parte più bella e romantica dell’area collinare. La sua storia si perde nella notte dei tempi, come attestano fondamenta romane e tracce di un castelliere. Il documento più antico che lo riguarda risale al 1158. Varie volte assediato, distrutto e riedificato tra il 1200 e il 1400, subì infine un importante ampliamento nel 1500 che gli diede l’aspetto monumentale che ancora oggi lo caratterizza. La doppia cinta muraria, i camminamenti di ronda, il ponte levatoio, le torri di difesa e i pittoreschi e romantici cortili interni sono testimoni delle passate grandezza e importanza strategica del castello. Tra questo castello, quello di san Pietro di Ragogna e la Casaforte di La Brunelde, vi sono 65 km di itinerario ciclabile attrezzato, per dare un tocco di avventura a un percorso cosi suggestivo.

L’imperdibile Rocca di Monfalcone

Ogni itinerario ha la sua perla imperdibile. Nel caso dei Castelli del Friuli questa è la Rocca di Monfalcone, un edificio di rara bellezza, simbolo della città. La piccola fortezza spicca su una delle alture del Carso, è raggiungibile a piedi dal percorso di Salita alla Rocca, o dal Parco Tematico della Grande Guerra o con il nuovo servizio RoccaBus che porta i visitatori direttamente davanti al fossato veneziano della prima metà del 1500.

Una cucina di confine: Mondi diversi che si uniscono a tavola

Dal boreto a la graisana al frico friulano, passando per i cjarsòns carnici. Se la cucina “Made in Friuli Venezia Giulia” rappresenta il punto di fusione di tre grandi correnti culinarie – mitteleuropea, veneta e slava – la tipicità dei sapori regionali si manifesta in una ricchezza di ricette figlie di un’incredibile varietà di paesaggi, ambienti e climi, rese uniche dalla genuinità dei prodotti locali.

A metà tra la tradizione asburgica e quella slava la cucina triestina e goriziana, a base di erbe, frutta e funghi quella carnica, saporita e genuina quella friulana. L’elenco dei prodotti tipici che fanno di questo territorio una dispensa a cielo aperto è davvero impressionante. Si va dall’aglio di Resia, al formaggio Montasio, dalla cipolla di Cavasso e della Val Cosa, al famoso e celebrato prosciutto di di San Daniele. La tradizione della lavorazione delle carni di suino ha qui una storia esportata in tutto il mondo, fatta anche di salumi meno conosciuti ma di grande pregio. Ogni provincia ha le sue ricette storiche e ogni territorio è attraversato da Vie del Gusto e dei Vini, con la presenza di consorzi ed enti, che garantiscono al gastroturista, una esperienza di gusto di incredibile livello. Individuare un abbinamento vinoso non sarà difficile in una terra come il Friuli Venezia Giulia che vanta una gamma straordinaria di vini bianchi. Si può spaziare dal Sauvignon al Pinot Grigio, fino al tradizionale Friulano.