Il New York Times l’ha inserita nella classifica dei posti assolutamente da visitare. La riapertura del Cinema Fulgor dove il maestro Fellini, ancora adolescente, guardò i suoi primi film. Biglietto da visita per scoprire la Rimini Felliniana. 

Che il cinema di Federico Fellini sia edificato sulla memoria riminese dell’infanzia e della giovinezza, è un fatto noto. “Rimini è una dimensione della memoria”, scrisse Fellini. Ed è la memoria, la traccia da seguire in bicicletta, per assaporare l’anima felliniana della città. All’universo felliniano, la città di Rimini sta lavorando per realizzare il progetto del Museo internazionale Federico Fellini, che aprirà a gennaio 2021. Per chi ama la bicicletta, Rimini è meta obbligata: dalle strade quasi bagnate dal mare ai ripidi saliscendi delle colline, tra paesaggi incantevoli e memorie storiche, è ideale da vivere in mountain bike o su una comoda bici elettrica. La rete ciclopedonale si sviluppa lungo oltre 100 chilometri e offre uno specifico itinerario felliniano che parte dall’iconico cinema Fulgor. Comodamente su due ruote si  raggiunge il vecchio borgo San Giuliano con le basse case affacciate su stretti vicoli e piazzette. Un angolo di città quasi nascosto, dove campeggiano murales che raccontano Fellini e il suo percorso cinematografico attraverso i suoi film più famosi. Girando in bici, ci si imbatte nel Rex di Amarcord e nei personaggi di La voce della luna, La Strada, 8 e 1⁄2. Lasciando il “Borgo”, a Marina Centro c’è il grande piazzale dedicato a Fellini. Proprio lì il favoloso Grand Hotel: luogo eccellente dell’immaginario di Federico Fellini. Il film Amarcord ha portato in giro per il mondo questi luoghi e i personaggi dell’infanzia del regista: la Saraghina, la Gradisca, il Pataca, lo zio matto, la Volpina, Ronald Coleman, Titta, don Balosa, la tabaccaia, i vitelloni. Il percorso in bici, permette di evocare le emozioni senza tempo del cinema di Fellini, conoscendo una città ricca di storia e di cultura, sino ad arrivare alla spiaggia da dove sbuca il transatlantico Rex. Il Maestro ha sempre mantenuto potenti legami con la sua città natale, tanto è vero che ha chiesto di riposarvi per sempre. Proprio all’ingresso del cimitero cittadino sta il monumento funebre che Arnaldo Pomodoro ha realizzato per lui e Giulietta Masina: una prua rivolta al cielo che evoca appunto, il leggendario Rex di Amarcord.

Tappa per tappa, la scoperta della Rimini da cinepresa, dove la bicicletta impone la regia.

I luoghi per un itinerario in bici felliniano

Una lista di luoghi da scoprire su due ruote, che serve a unire il desiderio di una ciclovacanza, con la passione per il cinema. ll percorso ciclistico felliniano, porta a scoprire, grazie ad una mappa dedicata, i luoghi della vita del Maestro riminese.

1 Piazzale Fellini: il Grand Hotel, simbolo dei desideri “proibiti”;

2. Piazzale Boscovich: il molo ovvero la “palata”, meta invernale dei Vitelloni e teatro delle bravate di Scureza, il motociclista di Amarcord. Dal molo partono le imbarcazioni per incontrare il piroscafo Rex;

3. Via Dardanelli: Fellini nasce in casa, al numero 10 di via Dardanelli, il 20 gennaio 1920. La numerazione civica era allora diversa da quella attuale.

4. Piazzale C.Battisti: la stazione ferroviaria, il treno, metafora di ogni partenza, molto cara al maestro;

5. Via Clementini n. 9: il Palazzo Dolci, la famiglia Fellini vi si trasferisce nel 1929

6. Via Gambalunga: Palazzo Gambalunga, il vecchio Ginnasio teatro di mille goliardate;

7. Corso d’Augusto: il cinema Fulgor, l’occhio sul mondo e l’incontro con il cinema americano, immortalato in ‘Amarcord. Lo scenografo e tre volte premio Oscar Dante Ferretti ha progettato gli arredi e apparati d’interni che hanno ridato nuova vita alla sala cinematografica più famosa al mondo. L’edificio, la cui facciata neoclassica porta la firma di Giuseppe Valadier, è perno del più ampio progetto del Museo Fellini.

8. Piazza Cavour: la Fontana della Pigna, le pallate di neve a Gradisca, le scorribande di Scureza, l’incanto del pavone: nella piazza Cavour ricostruita a Cinecittà vengono girate celebri sequenze di Amarcord

9. Borgo San Giuliano: sui muri del vecchio borgo sono riprodotti murales con personaggi e scene dei più importanti film di Fellini;

10. Cimitero di Rimini: “La Grande Prua”, il monumento di Arnaldo Pomodoro dedicato a Federico Fellini e Giulietta Masina

I percorsi ciclabili a Rimini, permettono a cittadini e turisti di vivere e conoscere la città in tutta comodità.

Cicloturismo alla riminese. Un territorio 100% bike friendly

Quando si parla di Rimini, si evoca l’idea di estate e divertimento. Un vestito che sta molto stretto a una città e a un’intera provincia, che scoperta fuori dai tre mesi estivi, si presenta luogo di romantica bellezza, di qualità turistica certificata, 365 giorni l’anno. La pedalata “vista mare”, lungo tutto il lungomare sud, permette di andare dal porto di Rimini fino al confine con Riccione sulla pista ciclabile, costeggiando gli stabilimenti balneari. Il percorso “Anello Verde” dal mare da Piazzale Kennedy conduce al Palacongressi e al parco Giovanni Paolo II, che costeggia il suggestivo lago abitato da anatre e cigni, fino a raggiungere, attraverso l’argine del torrente Ausa, il polmone verde di Rimini, il Ponte di Tiberio ed il caratteristico Borgo di S. Giuliano. Proprio dal bimillenario Ponte di Tiberio, parte il percorso che si snoda lungo l’alveo del Fiume Marecchia, che permette di attraversare, partendo dalla foce, lo splendido paesaggio fluviale della Valmarecchia che conduce fino a Novafeltria. Un percorso che unisce le bellezze naturalistiche a quelle storiche permettendo di ammirare gli antichi borghi come Verucchio, Torriana, Montebello e San Leo. I cicloturisti possono provare percorsi ancora più personalizzati, come il Wine Tasting, escursione che partendo da Marina centro, con bici elettriche, porta a scoprire i sapori del territorio. Lo spa Tour, che permette alla fine di un percorso fra le colline della Valmarecchia, un riposo ristoratore in una spa del centro storico. Il Bike&Boat per scoprire Rimini a bordo della due ruote e poi gustare un aperitivo al tramonto a bordo di una barca (Info Rimini Reservation 0541.53399). Nel giro in bici si scopre un centro storico ricchissimo di presenze storiche e artistiche come il Tempio Malatestiano, l’Arco d’Augusto, la Casa del Chirurgo, scavo archeologico in Piazza Ferrari, Piazza Tre Martiri, ovvero l’antico foro romano, Piazza Cavour, con i suoi preziosi edifici come il Palazzo dell’Arengo, quello del Podestà e il Palazzo Comunale. Foto d’obbligo in bicicletta, in piazza Cavour, accanto alla Fontana della Pigna. A Rimini il cicloturismo ha dato vita ad un club di hotel attrezzati per le esigenze, i bike-hotel (www.riminibikehotels.com).

La terza edizione di Italian Bike Festival al Parco Fellini di Rimini dall’11 al 13 settembre 2020.

Confermato anche per il 2020 il ricco programma di show e performance.

Il più grande evento italiano dedicato al mondo della bici è pronto ad accogliere cicloturisti, sportivi, appassionati e curiosi, con un villaggio espositivo di oltre 45.000 mq, più di 300 brand del settore e migliaia di bici del 2021 da scoprire e testare in anteprima sul tracciato offroad di 4.000 mq o nei percorsi dedicati alle bici road e urban. Nell’edizione 2019 si sono registrare oltre 40.000 persone da tutta Italia. Quest’anno la manifestazione si tiene, nel rispetto delle regole dettate dalla gestione del Covid 19, senza perdere niente del grande entusiasmo che si respira in questa manifestazione.

Cucina riminese e romagnola, lo spettacolo della scenografia dei sapori tradizionali.

A Tavola con Fellini: ciak si mangia.

Città devota allo street food ma che offre un vasto elenco di ristoranti e osterie dove gustare i prodotti e piatti tipici della cultura culinaria locale. Imprescinbibili sono la piada, i cappelletti, il coniglio in porchetta, il brodetto, la grigliata e frittura di pesce. Tra mare e entroterra questi piatti sono presenti in numerose varianti, in particolare per la piada, simbolo stesso della dolce vita riminese: comoda, sempre disponibile, saporita e che nasconde sorprese. Fellini era un grande appassionato della cucina romagnola, come testimonia il libro “A tavola con Fellini”, le ricette descritte dalla sorella Maria Maddalena Fellini. Nella famiglia Fellini la sacralità del cibo è stata un vero e proprio motore familiare, elemento in grado di aumentare esponenzialmente l’amore per i propri cari e soprattutto per la propria terra. Il cibo è personaggio non secondario dei film di Fellini, come elemento consolatorio in Amarcord, senso del proibito che l’atto del mangiare può nascondere in film come 8 e ½ e in Boccaccio ‘70. Maltagliati con fagioli, brodetto di pesce, piccione arrosto, polpettine di bollito con uvetta ma anche tagliatelle, cannelloni e cappelletti in brodo, il tutto accompagnato da un buon bicchiere di lambrusco. Questi i piatti che il maestro prediligeva e che la sorella Maddalena ha preparato per lui durante tutti gli anni della sua vita.