L’antica capitale del Marchesato a cavallo tra Italia e Francia, è la meta turistica per eccellenza per chi ama la cultura e natura.Una destinazione italiana capace di sposare tradizione e raffinatezza internazionale. Un luogo in cui la qualità (anche enogastronomica) è considerata eccellenza da tutelare. 

Tra montagna e medioevo, uno dei 10 borghi più belli d’Italia

Una meta insolita per ogni giorno dell’anno. Un territorio fuori dagli affollati itinerari più gettonati . Questa è Saluzzo, la città ai piedi del Monviso, porta aperta sulle terre occitane che dall’Italia portano fino alla Spagna. L’articolata struttura turistica locale, è in grado di offrire oggi una proposta in cui storia, arte, gusto, natura e musica si fondono. Una vetrina del patrimonio eccezionale di un territorio che, partendo dalla valorizzazione delle sue più solide tradizioni, ha adattato la propria unicità alla contemporaneità. Ai piedi delle Alpi, all’ingresso della Valle dove nasce il fiume Po, Saluzzo gode di una  posizione  strategica, abbracciando la  pianura  cuneese,  quasi  ad  arrivare  alle  Langhe  e  alla provincia di Torino. Riconosciuta come un piccolo gioiello commercialmente e culturalmente vivace, capofila di una destinazione turistica, le Terre del Monviso, perfetta per un pubblico curioso e attento, di respiro internazionale. Inoltre, Saluzzo è il punto di partenza per un’immersione nella natura incontaminata, poiché è una delle capitali dell’outdoor e dello sport all’aria aperta: escursioni di trekking, arrampicata, ma anche cycling grazie a una rete di percorsi da percorrere in bicicletta che abbracciano anche i territori transfrontalieri. Il territorio, unitamente alla sua parte francese, è stato riconosciuto dall’UNESCO come Riserva della Biosfera grazie alle qualità paesaggistiche e naturalistiche

I quattrocento anni, come capitale del potente Marchesato, trovano testimonianza nel borgo medievale, uno dei meglio conservati in Italia: Montagna e storia insieme in bellezza

Sede del Parco Naturale ed immersa nelle colline cuneesi, Saluzzo si snoda ai piedi del Massiccio del Monviso. L’abitato con le sue dimensioni a portata di turista, è un prezioso atlante di cultura, tradizioni, storia, natura e arte. Ogni luogo degno di essere amato e visitato ha la sua icona. Per Saluzzo questa è la residenza fortificata dei Marchesi di Saluzzo, che domina l’intero borgo sin dal 1271. Gli affreschi fanno da prezioso corredo ai musei multimediali della Memoria Carceraria e della Civiltà Cavalleresca. Se la residenza è memoria storica, la suggestione culturale e architettonica è la Torre Civica, simbolo che evoca i fasti del passato, parte integrante dell’imponente Palazzo Comunale. Con i quasi sessanta metri, fin dalla metà del XV secolo, caratterizza il panorama che annega tra le colline fertili e risale verso le montagne, per le quali l’aggettivo impressionanti non è sprecato. Sono 130 i scalini per arrivare fino in cima alla Torre Civica, lo spettacolo che si gode vale tutta la fatica. Il turista appassionato di fotografia si sente in paradiso. Altra preziosa realtà storica è il Duomo di fine XV secolo, conosciuto anche come Cattedrale di Maria Vergine Assunta. L’imponenza delle forme gotiche esterne, si addolciscono all’interno con le volte a crociera e il prezioso crocefisso ligneo trecentesco e un polittico del fiammingo Hans Clemer. Sempre lo stesso artista, che amò così tanto questa terra da volerci vivere sino alla morte, ha lasciato una Pala della Madonna, che è ammirabile a Casa Cavassa Saluzzo, dimora signorile rinascimentale di grande bellezza, meta da non perdere visitando Saluzzo, anche per il Museo Civico con reperti archeologici e i cimeli di Silvio Pellico. Ed è proprio l’autore de “Le mie prigioni” uno dei protagonisti della visita a Saluzzo. La sua casa natale in piazzetta dei Mondagli è inserita nel circuito dell’Associazione Nazionale Case della Memoria. La casa-museo ospita cimeli, video e manoscritti che ripercorrono la vita del poeta e patriota italiano. Da visitare anche la Chiesa di San Giovanni e la Villa Belvedere.

Natura dolce o selvaggia: a voi la scelta: Dal giardino alla montagna i percorsi per l’anima e il corpo

Il turista a Saluzzo non può prescindere da una visita al Giardino Botanico di Villa Bricherasio. Definirlo capolavoro di ingegno e bellezza è il minimo che si può dire di questi 12.000 mq, allestiti dal frutticoltore Domenico Montevecchi. Con la sua esposizione a oriente, gode di un microclima particolarmente felice per quelle piante non adatte a temperature rigide. Scienza e paesaggistica, si distribuiscono con cura nelle tre zone fito-climatiche: flora mediterranea, la zona temperata fredda e quella continentale. Camelie, bambù, piante acquatiche galleggianti di enormi dimensioni, rose botaniche inglesi, eucalipti australiani e un vero e proprio alpineto. Dal Brasile alla Nuova Zelanda, dalle Americhe all’Asia, un viaggio botanico a piedi della collina di Saluzzo, a poca distanza dal borgo medievale. (Info su www.saluzzoturistica.it). Siamo in zone che protendono verso la montagna, nel cuore del Parco Naturale del Monviso al cui interno si trova la Riserva della Biosfera transfrontaliera del Monviso. Le escursioni in Valle Po e Valle Varaita sono adatte a ogni tipo di forma fisica e stagione dell’anno. Ricco di sentieri e centri visita, il territorio saluzzese, propone anche corsi di educazione ambientale. Il Parco si estende dalla fertile pianura cuneese, scrigno di eccellenze agricole, fino alla cima del Monviso. In questi ambienti il visitatore gode di un caleidoscopio di territori, in cui vivono moltissime specie animali e vegetali, alcune delle quali, in tutto il mondo, sono presenti solo qui. Bellezza che si traduce in numeri da record: Monviso: 3.841 m s.l.m., la montagna più alta delle Alpi Cozie, Sorgenti del Po a Pian del Re (2.020 m. s.l.m.) , il Bosco dell’Alevè con i suoi 825 ettari di cembreta, la più estesa delle Alpi Occidentali, il Buco di Viso, primo traforo alpino, costruito nell’anno 1480, più di 20 laghi alpini e oltre 7 ettari di torbiera.

Un saporito inno alla cucina regionale attraverso i prodotti del territorio: La ricca tavola, imbandita di eccellenze

Grazie alla vicinanza alla Francia e allo scambio continuo con i cugini d’oltralpe, il cuneese ha saputo mantenere un respiro internazionale in tutte le sue espressioni, dall’arte alla gastronomia, dall’artigianato alla musica. Saluzzo è anche viaggio nel gusto alla scoperta delle ricchezze enogastronomiche, dalla Gallina Bianca di Saluzzo, valorizzata dal Presidio Slow Food, alla razza bovina piemontese, i formaggi delle vicine valli come il Castelmagno e la Toma d’Elva, la frutta tra cui spiccano mele, pesche, albicocche, susine ramassin e nocciole e ancora i vini Doc come il celebre Pelaverga. Gli amanti del turismo enologico saranno soddisfatti dal Quagliano, un vitigno raro dal quale si ottiene un rosso leggero, amabile e fruttato. È uno dei vini DOC della zona, insieme al Nebbiolo prodotto sotto il marchio Colline Saluzzesi e al Pelaverga della Val Bronda, oggetto di una recente riscoperta. Nei ristoranti sono tante le specialità da assaporare tra cui, la minestra castagne e latte, il plot di patate, la polenta con crema di Castelmagno, il pollo ripieno con verdure, il risotto al barolo, la salsa verde piemontese, lo stracotto in vino rosso e la celebre Torta gianduia.